lunedì 29 dicembre 2014

рождество #9 [Russia]

Salve pagemasters, so che Natale è passato (sembro scema ma è solo un'impressione), ma siccome vi ho promesso a costo della vita [ma vai a dormireeee - ndtutti] di fare dieci post, ho deciso di finire ugualmente :D E poi abbiamo imparato che, secondo praticamente tutto il mondo, i giorni di Natale vanno dal 25 dicembre al 6 gennaio circa, quindi sono perfettamente nei tempi, oserei dire di essere stata addirittura in anticipo! [modalità parac*lo: livello esperto] Il penultimo paese è, quindi, la Russia.


Prima cosa da sapere: la Russia è di religione ortodossa e segue il calendario giuliano (quello stabilito da Giulio Cesare), quindi il Natale non viene festeggiato il 25 dicembre, ma il 7 gennaio.
Il ёлка (yolka), l'albero di Natale, è anche qui parte integrante degli addobbi, decorato nel modo più luminoso possibile, e portato in Russia da Pietro il Grande che lo acquistò durante uno dei suoi viaggi in Europa nel XVIII secolo.

сочиво
Il Natale russo è preceduto da quaranta giorni di digiuno, che precisamente iniziano il 27 novembre, divisi in due fasi: prima di San Nicola il digiuno non è molto restrittivo, è permesso il consumo di pesce, olio e vino, ma dopo è molto più severo, ogni alimento di origine animale è vietato e in alcuni giorni non è permesso neanche l'utilizzo dell'olio. In particolare il giorno della Vigilia, сочельник (sočelnik), è tassativo il consumo di solo сочиво (sočivo), piatto costituito da grano lesso e frutta. Il digiuno dura fino al tramonto del 6 gennaio, ma finisce davvero solo quando, durante la messa che inizia dopo il tramonto, viene intonato l'inno del Natale (Рождество Твое, Христе Боже Наш - Rozhdestvo Tvoye, Khriste Bozhe Nash) e acceso un cero che simboleggia la stella cometa.

солянка
 La preparazione della tavola, dopo il tramonto della Vigilia, è molto particolare: il tavolo perfettamente pulito viene coperto di paglia, sopra cui si sparge del grano. Sopra viene posata la tovaglia, e ad ogni angolo del tavolo si posiziona uno spicchio d'aglio, che protegge dalle forze malefiche e dalle malattie. Al centro della tavola viene, quindi, posizionato il sočivo, ma il cenone della Vigilia consiste in dodici portate, una per ogni apostolo: блины (bliny) con caviale, lingua salmistrata con salsa di rafano, uova decorate e farcite con caviale nero, insalata russa, солянка (soljanka), ovvero una zuppa di funghi, e голубцы (golubtsy), che somigliano molto, se non sono addirittura la stessa cosa, agli involtini di verza rumeni. La portata principale è il maialino da latte con polenta di grano saraceno, ma si può trovare anche pesce o oca con le mele. Tra i dolci troviamo, ovviamente, i пряники (prjaniki), ovvero biscottini tipo pan di zenzero, ma anche le колядки (koljadki), focaccine ripiene. Questi ultimi hanno lo stesso nome dei canti natalizi, proprio perché venivano distribuiti dai padroni di casa che ascoltavano i cantori fuori dal proprio uscio. Vi aspettavate il dolce con la monetina porta fortuna? Ebbene, lo aspettavamo tanto ma la Russia ci lascia a bocca asciutta su questo. Ci mancherai, oggettinoqualunqueportafortuna.
Per quanto riguarda l'abbeveraggio, l'alcol non è il benvenuto durante la cena di Natale, ma si preferisce il взвар (vzvar), una bevanda fatta di frutta essiccata bollita e dolcificata con il miele.

дед мороз и снегурочка
Ma il periodo natalizio comincia il 31 dicembre, perché per tradizione è in questo giorno che Дед Мороз (Ded Moroz) porta i regali. Ded Moroz è Nonno Gelo, signore della neve e del freddo, meno panciuto di Babbo Natale ma dall'aspetto molto simile, scettro in mano e vestito di un lungo abito blu con pellicciotta bianca. Durante il periodo del confronto tra USA e URSS, tuttavia, a scopo propagandistico verso l'URSS, il vestito era diventato rosso. Ovviamente anche Ded Moroz ha una casa, e lui non vive in Lapponia ma nella cittadina di Velikij Ustjug, immerso nella foresta, affacciato sul fiume Сухона (Suchona). Già, Suchona. E non si muove con le renne, ma su una slitta trainata da tre cavalli, la тройка (troika). Già, Ded Moroz sul Suchona si sposta con la troika. E chiunque colga casuali doppi sensi nell'ultima frase ha problemi mentali quanto me, sappiatelo. Inoltre, nel suo giro di distribuzione dei regali è accompagnato dalla sua graziosa nipote Снегурочка (Sneguročka - la Fanciulla di neve), vestita di celeste e con le gote rosse.
Бабушка
Un'altra figura che accompagna Ded Moroz, al posto di Sneguročka, credo, (non sono certa perché ho trovato informazioni confuse) è Бабушка (Babuška - nonna), una vecchietta un po' più carina della nostra Befana che lascia pane nero ai bambini. La leggenda racconta che una mattina Babuška ricevette la visita di tre uomini riccamente vestiti che le chiesero ospitalità. Babuška li accolse offrendo loro un pezzo di pane nero e del tè, cedendo loro persino il proprio letto. Il mattino dopo la signora scoprì di aver ospitato i tre Re Magi, che seguivano la Stella Cometa per poter far visita a Gesù Bambino. Babuška decise, allora, di mettersi anche lei in cammino per far visita a Gesù, portandogli in dono un pezzo di pane nero, ma senza conoscere la strada: si narra, infatti, che sia ancora in viaggio alla ricerca della stalla. Tenace, la ragazza.
Le feste terminano il 13 gennaio, il giorno del Vecchio Capodanno (старый новый год - staryj novyj god), ovvero il capodanno del calendario giuliano.

Per non rompere le tradizioni, ovviamente scelte arbitrariamente da me, vi tocca anche questa volta la ricetta del dolce. No, nessun biscottino speziato, questa volta ci buttiamo sulle focaccine! Il ripieno delle koljadki, però, può essere sia dolce che salato. Come sono trasgressiva.

Ingredienti:
Калитки
- 1 tazza di farina di segale
- 1 tazza di farina 00
- 1 tazza di panna acida
- ½ tazza di latte
- 4 patate medie
- 2 cucchiai di burro
- 1 uovo
- sale
- panna acida

Preparazione:
Setacciare le due farine, aggiungere la panna acida e un pizzico di sale ed impastare finché l'impasto non diventi morbido ed omogeneo. Aggiungere il latte se l'impasto risulta troppo duro. Coprire con la pellicola e lasciare a riposare per 30 minuti
Spazzolare le patate, lessarle con la buccia, poi sbucciare mentre è ancora caldo, setacciare in una ciotola. Aggiungere il burro, l'uovo e il sale e mescolare
Prendere l'impasto riposato e stendere in una sfoglia alta 3-5 mm sul tavolo infarinato
Ritagliare i cerchi di 10-12 cm con un coppapasta, pizzicare lungo il bordo (come se facessimo pardulas) e adagiare su una teglia rivestita con la carta da forno. Trasferire il ripieno nel sac-à-poche e riempire ogni focaccina.
Infornare a 200° per 15-20 minuti. Servire caldi con la panna acida.
Le koljadki con ripieni salati (ricotta, verdure ecc) solitamente vanno servite con zuppe o brodi, e con quelli dolci (frutta, ricotta, frutti rossi) con tè e caffè.

Grazie per l'attenzione pagemasters, e a presto con l'ultimo paese! Non indovinerete mai quale sarà.


Fonte ricetta: Koljadki.

Nessun commento:

Posta un commento