lunedì 8 febbraio 2016

L'importanza di chiamarsi Traduttore

Buonasera Pagemasters!
Quanto è importante, quanta responsabilità ha sulle proprie spalle un traduttore? Parecchia, davvero. E ne riporta centoundici casi Romolo Giovanni Capuano nel suo libro 111 errori di traduzione che hanno cambiato il mondo, che ho finito di leggere da poco e ho trovato molto interessante. Conoscevo solo alcuni degli errori di traduzione qui citati, e nonostante non tutti abbiano proprio cambiato il mondo, tutti offrono uno spunto di riflessione sull'importanza della professione di traduttore.
Per darvene un'idea, ve ne riporto alcuni, di cui magari siete già a conoscenza o magari no.
  • Sapete che nella Bibbia non viene citata la mela come frutto del peccato? Anzi, pare che Adamo dica chiaramente che fosse un fico il famoso albero della conoscenza. Ma allora perché si parla di mela? Si pensa che l'equivoco sia frutto di un'errata trascrizione della traduzione latina, per cui il copista ha confuso malum (male - albero del bene e del male) con màlum (mela).
  • Conoscete il detto della Bibbia "È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio"? Ebbene, non doveva essere un cammello a entrare nella cruna di un ago, ma una grossa fune. Chissà in quale punto della storia il greco kamilos (grossa fune, appunto) si è trasformato in kamelos (cammello). Un'altra opzione è che si sia invece confuso l'aramaico gamta (filo robusto) con gamia (cammello), ma in entrambi i casi il cammello non c'entra nulla.
  • Nel luglio del 1945 pochi paesi erano rimasti ancora in guerra, in particolare gli Stati Uniti e il Giappone. Dopo incontri tra i capi di Stato maggiori per definire le condizioni del Dopoguerra, il presidente americano Truman decide di lanciare un ultimatum al Giappone, che se non si fosse arreso incondizionatamente secondo gli accordi di Potsdam sarebbe stato distrutto. Il Premier giapponese Kantarō Suzuki risponde, durante una conferenza stampa, che avrebbe adottato una posizione di mokusatsu. Mokusatsu ha la duplice accezione di "non ritenere degno di nota e ignorare con disprezzo" oppure un significato simile al "non rispondo". Non si sa bene quali fossero le intenzioni di Kantarō Suzuki, ma di certo sappiamo che la scelta del termine non è stata tra le più felici, e tantomeno la scelta del traduttore dell'accezione da riferire al presidente Truman, visto che poco dopo sono state sganciate le atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
  • In un tentativo del presidente americano Obama di migliorare le relazioni tra Stati Uniti e Russia, nel 2009 Hilary Clinton dona a Sergei Lavrov (Ministro degli Affari Esteri Russi) un pulsante con su scritte la parola reset, per indicare il desiderio di ricominciare i rapporti tra i due paesi, e il suo corrispondente russo. La parola però scelta è stata перегрузка, ovvero sovraccarico. [Che brutte figure.]
  • Un camionista russo coinvolto in una rissa in Olanda è stato rilasciato a causa di un errore di traduzione sul mandato di comparizione che, tradotto probabilmente con Google Translate, chiedeva al camionista di "evitare di essere in tribunale tale giorno" invece di "apparire in tribunale tale giorno". Questo a causa della confusione fatta tra voorkommen (con l'accento sulla seconda sillaba, evitare, impedire) e vóórkommen (con accento sulla prima sillaba, apparire). [Fidati di Google Traduttore, che vai sul sicuro.]
  • Qualcuno ricorderà che, per l'omicidio di Yara Gambirasio, inizialmente era stato arrestato Mohamed Fikri, marocchino ventiduenne, a causa di un'intercettazione telefonica. La frase, detta in arabo da Fikri, era stata tradotta (mi rifaccio al libro di Capuano perché trovo versioni leggermente diverse in rete) "Allah mi perdoni, non l'ho uccisa io", considerato una sorta di ammissione. Ricorderete anche che è stato scarcerato alla velocità della luce dopo soli tre giorni, poiché la traduzione corretta della frase pronunciata da Fikri era "Dio mio, fa' che risponda". Insomma, parlava tra sé sperando che l'interlocutore rispondesse al telefono.
  • Piazza Rossa a Mosca in russo si chiama Красная площадь. Il nome vi è stato attribuito nel XVII secolo, quando Красная, che oggi significa rosso, aveva la valenza di bella, e soprattutto non vi era ancora nessun legame col comunismo. Quindi il nome della piazza dovebbe essere Piazza Bella.
  • La prima versione del doppiaggio italiano del film The Millionaire riporta un errore di traduzione non da poco. In una scena centrale del film, la madre del protagonista, musulmana, viene uccisa da un gruppo di integralisti indù. Una voce fuori campo dice: "Sono musulmani, scappiamo!", mentre l'originale riporta: "They are muslims, get them!" ovvero "Sono musulmani, prendeteli!". Un errore del genere ribalta totalmente il significato, trasformando i musulmani da vittime a carnefici. Nel doppiaggio presente in DVD l'errore è stato corretto, ma nei cinema è stato trasmesso così.
  • Il 15 febbraio 1944 le forze alleate distrussero il Monastero di Montecassino, convinti che al suo interno si nascondesse un battaglione tedesco. Ovviamente risultò un errore: nessun battaglione nascosto, monaci salvi e profughi rifugiati nel Monastero uccisi. Motivo? Un'intercettazione di un messaggio tedesco che recitava "Ist Abt noch im Kloster?" "Ja, in Kloster mit Mönchen" [ragazzi, che faticaccia scriverlo giusto... è riportato ovunque scritto sbagliato, spero di essere riuscita ad azzeccare l'ortografia]. Questo messaggio, in italiano "L'abate è nel monastero?" "Sì, nel monastero coi monaci", è stato tradotto interpretando Abt come abbreviazione di abteilung, ovvero battaglione, invece di abate. Questa traduzione errata portò alla convinzione che i tedeschi si nascondessero lì e al conseguente bombardamento del monastero.
  • Le scarpette di Cenerentola, che noi in seguito alla rappresentazione Disney conosciamo di cristallo, in origine erano fatte di altro materiale. Cominciamo col dire che la favola di Cenerentola ha origini antichissime, quindi probabilmente queste scarpe hanno passato un miliardo di versioni, ma pare che la nostra versione in cristallo sia dovuta a un errore di Perrault, o di un copista precedente del racconto medievale da cui Perrault ha tratto la sua storia, che ha confuso la parola vair (pelliccia) con verre (vetro). La Cenerentola dei Fratelli Grimm, comunque, ha le scarpe d'oro.
Questi sono solo dieci casi contro i centoundici descritti nel libro, ma non potevo certo metterveli tutti. Ad ogni modo ve ne consiglio vivamente la lettura, che siate traduttori o meno, perché è importante capire come un errore di traduzione possa modificare la storia e le sorti delle persone. In particolare è molto interessante la parte dedicata agli errori presenti nella Bibbia, di cui vi ho riportato solo due casi tra i più famosi.
Vi lascio con una citazione dall'introduzione del libro, estremamente esplicativa e realistica.

La verità è che per un errore di traduzione si può morire. O compromettere qualcosa di importante. Come dimostrano le storie (vere) di cui si occupa questo libro. Che parla di parole di una lingua rese malamente in un'altra, cattive trascrizioni, virgole spostate, parole travisate o udite male. Intenzionalmente o casualmente. Errori reali o presunti. Sviste che hanno causato terremoti, fatto cadere governi, creato inimicizie o favorito accordi. Reso felici o infelici esseri umani. Non solo. Leggendo queste pagine, imparerete come, grazie a un errore di traduzione, Nerone sia diventato miope, Lutero abbia inventato una religione, il presidente americano Truman abbia deciso di bombardare il Giappone, alcune persone innocenti siano finite in galera, la gente creda nelle cose più strane e una piazza sia diventata rossa. "Countries have gone to war after misinterpreting one another" dice Silvia Broome, alias Nicole Kidman, nel bel film di Sydney Pollack The interpreter (2005). Che cosa significa? La traduzione la lascio a voi. Non vorrei commettere errori. Di questi tempi!

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