lunedì 21 luglio 2014

Quando il film è più bello del libro #2 [Il cowboy con il velo da sposa - La doppia Carlotta]

Da piccola, d'estate credo, in una giornata uggiosa e di noia, mio papà decise di intrattenermi con una videocassetta. Qualcosa di dimenticato e abbandonato in un angolo, che per qualche strana ragione aveva registrato dalla televisione (impossibile non notare la scritta RAI anni '70 in basso a destra). Il film era un Disney, della famiglia di Quattro bassotti per un danese, Il gatto venuto dallo spazio, Un maggiolino tutto matto e così via. Questo, nello specifico, è del 1961, intitolato Il cowboy con il velo da sposa. Titolo ostico e fuorviante, perché non c'è nessun vero e proprio cowboy e, soprattutto, non indossa un velo da sposa. Suppongo, quindi, che sia stato ispirato da quell'intraprendenza che solitamente contraddistingue i nostri adattatori italiani, infatti è una versione un po' schifida del più semplice e perfetto titolo americano The parent trap, che almeno è stato tradotto con Genitori in trappola nel remake del 1998.

La storia racconta di Carlotta e Luisa/Sharon e Susan/Annie e Hallie (tra libri e film, cambiano sempre i nomi), due ragazzine identiche che si incontrano in un campeggio estivo e scoprono di essere gemelle, separate da piccolissime in seguito al divorzio dei genitori, che avevano pensato bene di prendersi una figlia ciascuno. Decidono allora di scambiarsi le vite, per conoscere una il padre e l'altra la madre, e fare di tutto per riuscire a far rimettere insieme i genitori, nonostante il padre si sia fidanzato di recente con una peripatetica succhiasoldi. Ovviamente avranno successo.
Pensate che ero così innamorata di questo film che chiesi ai miei genitori, più volte, se per caso avessi qualche gemella nascosta nel mondo. Mi assicurarono che non c'era pericolo.
Ad ogni modo, un giorno, mentre studiavo, misi su il film [eh... che volete che vi dica, non avevo troppa voglia di studiare, forse] e l'occhio mi cadde sulla dicitura "tratto dal romanzo di Erich Kästner Das doppelte Lottchen", che ovviamente non avevo mai notato in 15 anni... ma ok. Quindi, emozionata come pochi, corsi a cercare su internet il romanzo e scoprii che era stato tradotto in italiano. In tre minuti avevo trovato il titolo (che nelle prime edizioni era Carlotta e Carlotta, ora è diventato La doppia Carlotta) e pochi giorni dopo ero andata a prenderlo in biblioteca. Lo lessi tutto d'un fiato, esaltatissima... per scoprire che era una palla micidiale.
La storia, di base, è quella, ma manca di brio. Sono pure tornata a prenderlo in biblioteca in questi giorni perché avevo rimosso quasi tutto [il mio cervello mi protegge dal male che cerco di farmi da sola]. Devo dire che l'ho trovato quasi più carino di qualche anno fa, probabilmente letto senza aver visto la trasposizione può essere anche apprezzabile, ma per me ormai è troppo tardi. Ah, la copertina non aiuta.

Notare la bruttezza infinita delle gemelle.
Intanto, le bambine hanno 9 anni mentre nel film 13, ma questo è il meno. L'inquietudine arriva quando scopriamo che la bambina che sta con la mamma, Carlotta, si occupa della casa. Sì, esatto, fa da mangiare, pulisce, fa la spesa, perché la mamma è sempre al lavoro. Sfruttamento minorile ne vogliamo? Ma la differenza fondamentale tra film e libro è che il libro manca totalmente della comicità che rende affascinante il film. La pellicola cinematografica ci mostra inizialmente due ragazzine che scoprono di essere identiche e quindi, per qualche motivo non meglio identificato, si fanno i dispetti perché si stanno sulle balle, dispetti che nel libro non esistono. Idem più avanti, dove escogitano metodi su metodi per far scappare la dolce sanguisuga che vuole sposare il padre. Nel libro è direttamente il padre a mandare via la signorina Irene [ha praticamete il mio nome D:], senza che le gemelline intervengano, seppur contrarie all'unione.
Ho cercato di immedesimarmi e leggere il libro pensando di avere 10 anni [non è stato difficile ohoh] e tutto sommato è scritto bene, ma potevate pensare che non trovassi nulla da ridire? L'edizione che ho tra le mani è del 1992, traduzione di Glauco Arnieri di non si sa quale anno, e contiene perle di una certa levatura.
  • Più volte viene usato ricuperare invece di recuperare, così come scopersi (e non scoprii) ma probabilmente è dovuto al periodo storico della lingua. 
  • La signorina Irene si dà la lacca sulle unghie. Ecco, questo non so come interpretarlo. Effettivamente lo smalto è lacca, ma se si chiama smalto... a me sembra più un calco da Nagellack, ovvero l'equivalente di smalto in tedesco che, come potrete immaginare, letteralmente è lacca per le unghie
  • Ultimo ma non ultimo, la bambina felice "si mette a ballare una specie di ballo di San Vito". Non sono riuscita a recuperare il testo in lingua originale, ma sono molto restia a credere che un autore tedesco parlasse di ballo di San Vito per dire che la bambina saltella dalla gioia. Però ok, diciamo che il traduttore ha voluto addomesticare il testo perché destinato a un pubblico giovane, possiamo quasi perdonargli questa licenza traduttiva.
Tutto questo per raccontarvi di un'altra delusione che ho avuto leggendo il libro di un altro film guardato da piccina. Però però, vorrei darvi un consiglio. Se avete visto solo Genitori in trappola e non Il cowboy con il velo da sposa, guardatelo. Sicuramente sono entrambi ben fatti ma, secondo me, gli attori del 1961 battono 10 a 1 quelli del 1998, a parte forse la ragazzina che fa la parte delle gemelle (che, per chi non dovesse ricordare, nel 1998 è una piccola Lindsey Lohan, quando sembrava ancora umana). Sicuramente sono anche di parte, perché sono innamorata di Maureen O'Hara, però non ditelo a nessuno :D

Vogliamo parlare di quanto è gnocca?
Dunque pagemasters, con questo post che vi lascia un po' come vi trova, vi auguro buone vacanze, anche se siamo già a fine luglio... conta il pensiero!



Mi dispiace tanto non aver trovato un video più bello, ma in italiano c'è davvero poco. Sono anche abbastanza stonatine, vabbè :D In inglese ce ne sono di più carini, che spiegano anche il film. Sul remake del 1998 invece trovate di più, ma ci tenevo a mostrarvi questo.

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