domenica 12 ottobre 2014

Recensire #1 [Divergent]

Tenetevi forte pagemasters, perché oggi inauguro una nuova rubrica.
Tale Recensire ha lo scopo di, ma non mi dite! recensire (ebbene, sì) libri che leggo e che voglio condividere con voi, in modo positivo o negativo che sia. Spero di non fare troppe ca*ate, sto cercando di costruire una rubrica seria. O semiseria :D
Eeeeeee... azione!


Quando un libro fa molto successo, spesso decido di vedere di cosa si tratta. L'ho fatto col Signore degli Anelli, Hunger Games, Percy Jackson, La Sedicesima Luna, Shadowhunters e l'ultimo approdato sul mio comodino è stato Divergent.
Siccome la prima volta che ho sentito parlare di Divergent ero appena stata assorbita da Hunger Games, e leggevo pareri che sostenevano che fosse una copia sputata, ho evitato di indagare più a fondo. Finché, qualche settimana fa, un po' incuriosita, ho deciso di guardare il film (cosa che non si fa mmmaaaaaiii se esiste un libro! prima il libro, poi il film). Devo dire che non mi ha esaltato più di tanto, ma lo stesso mi era successo con Hunger Games, poi avevo letto i romanzi ed era stato amore. Ho pensato che, magari, il libro di Divergent contenesse più dettagli interessanti del film.
Ovviamente avevo ragione, il libro contiene quasi sempre più dettagli interessanti del film (a parte alcuni casi che abbiamo già visto qui sul blog).
Ho letto, quindi, il primo. Inizialmente non mi ha presa più di tanto, un po' perché avendo già visto il film conoscevo la storia, e sembrava piuttosto fedele a parte qualche particolare, e un po' perché Tris, la protagonista, all'inizio è una palla micidiale.
La storia di base non è, effettivamente, qualcosa di nuovo. Tutto sommato, viste le mode degli ultimi tempi, almeno all'inizio è piuttosto scontata. La popolazione che vive in una futuristica Chicago è divisa in cinque fazioni, tali: Abneganti, Intrepidi, Eruditi, Pacifici e Candidi. Sì, anche a me è sembrata una ca*ata pazzesca, come direbbe Fantozzi, perché si finisce nelle varie fazioni in seguito a un test attitudinale che rivela la predisposizione dell'individuo verso un tipo di comportamento o un altro che, come avrete capito, distingue le cinque fazioni. Ma come può un individuo essere predisposto per un solo tipo di comportamento? Esatto, è la stessa domanda che mi sono posta io. Poi mi sono resa conto che, effettivamente, anche la nostra popolazione planetaria è abbastanza idiota da omologarsi come pecore e seguire determinati dogmi/insegnamenti/idealiinutili. Quindi no, non dovete sorprendervi se Veronica Roth, l'autrice, ha deciso di dividerli in cinque fazioni. Ad ogni modo esistono le eccezioni, e sono proprio quelle che danno il titolo al libro, e che si chiamano Divergenti. I Divergenti sono gli individui che al test attitudinale dimostrano una predisposizione per più di una fazione. Tutti hanno paura di questi fantomatici Divergenti, perché non possono essere controllati, non essendo destinati a una sola linea di pensiero.
Non penso di fare nessuno spoiler dicendo che Tris è, ovviamente, una Divergente. Per forza, se no che senso avrebbe chiamare il libro Divergent? O raccontarlo dal punto di vista di un personaggio qualunque? 
Non lasciatevi ingannare, comunque, da questo primo impatto con una ripartizione in gruppi quantomeno elementare e un po' inverosimile, andando avanti verrà approfondito il motivo e la causa delle fazioni, che faranno diventare la storia un po' più "plausibile" (tra virgolette perché non credo che lo sia del tutto, l'autrice scomoda la biologia, in cui non sono molto ferrata).
Ora proverò a darvi un po' di trama eliminando gli spoiler il più possibile ma, se non volete rischiare di rovinarvi la lettura, saltate a piè pari il prossimo pezzo.

Divergent racconta come funziona il mondo in cui è ambientata la saga e la divisione in fazioni. Tris ha 16 anni, è un'Abnegante ed è arrivato il suo Giorno della Scelta: potrà scegliere di cambiare fazione, indipendentemente dal risultato del suo test attitudinale che, come abbiamo già detto, dirà che è una Divergente. Siccome essere Divergenti è una cosa brutta, deve tenerlo nascosto e scegliere una fazione in cui omologarsi. Nel suo caso saranno gli Intrepidi, fazione del coraggio e dell'azione. Al termine del romanzo, però, succederà qualcosa che coinvolgerà gli Intrepidi nel colpo di stato che gli Eruditi hanno organizzato per rovesciare gli Abneganti, che si trovano al governo.
Insurgent raccoglie i pezzi di ciò che è successo alla fine di Divergent: Tris è distrutta dal dolore (non posso dirvi nel dettaglio cosa succede se no faccio spoiler, ma diciamo che la Roth ha iniziato a mietere vittime), e tutto il libro fino alla fine è un'escalation di follia e atti puramente quasi suicidi da parte sua. Ad ogni modo, ora che gli Eruditi sono al governo si prepara un nuovo colpo di stato da parte degli Esclusi, ovvero quella categoria di persone che per qualche motivo sono stati mandati via dalla loro fazione e ora vivono come barboni, persone invisibili e abbandonate. Alla fine, però, viene tirato in ballo anche un altro argomento: cosa c'è fuori dalla città? Un messaggio lasciato da un loro antenato li spingerà a uscire nel mondo per scoprire cosa ci fanno a Chicago e perché.
Allegiant completa la rivolta iniziata in Insurgent. Tris, insieme ad alcuni amici, decide di uscire dalla città per rispondere al messaggio sentito alla fine del romanzo precedente. Scopriranno, quindi, cosa c'è fuori e per quale motivo loro si trovano lì divisi in fazioni. Come potete immaginare, neanche il mondo fuori da Chicago è tutto rose e fiori, quindi i personaggi che per il momento la Roth ha risparmiato provvederanno a mettere fine alla rivolta e cambiare in meglio la città e il mondo circostante.

Cosa ho adorato di questa saga? La scorrevolezza, la descrizione della storia d'ammòre (che ovviamente c'è, non penso che avevate dubbi), il personaggio di Tris. Se decideste di leggerlo non lasciatevi scoraggiare dall'inutilità della protagonista all'inizio, il cui soprannome di Rigida si addiceva perfettamente. Si assiste a una crescita di Tris, che passa dall'essere una mortacheparla a una figachespacca. Ho interpretato questa crescita del personaggio come una crescita dell'autrice man mano che scriveva il libro, perché andando avanti migliora. A mio parere, ovviamente.
Per quale motivo non posso spacciarvelo come capolavoro letterario? Perché la narrazione è sì scorrevole, ma niente di ricercato. Inoltre, a volte i ragionamenti sembrano un po' artificiosi, e i personaggi sono troppi per essere tutti ben caratterizzati (infatti la Roth provvede a farne fuori due terzi), col risultato che gli unici che conosciamo un po' meglio sono Tris e Tobias, i due protagonisti, anche e soprattutto perché la storia è raccontata nei primi due da Tris, e il terzo alterna il punto di vista di Tris e Tobias. 
Ho letto recensioni negative su questo romanzo: proprio per questo ho deciso di aspettare di finire la saga, per valutare l'opera nel suo insieme e poterne parlare sapendo cosa dico. La fascia d'età a cui si indirizza è senza dubbio quella compresa tra gli adolescenti veri e propri e gli adolescenti un po' più stagionati come me. Ho letto di molti che si lamentavano per le somiglianze che vi si trovano con altri romanzi. Non lamentatevi, noiosi! È un  romanzo distopico. La distopia porta necessariamente a determinate caratteristiche, è ovvio che i romanzi che appartengono a un certo genere si somiglino un po' tra loro. Avete visto fantasy classici senza spade e draghi? Be', se li avete visti c'è qualcosa che non va! Ci sono linee che vanno mantenute per far parte di un determinato genere, e questa saga non fa niente di più. Troverete, quindi, sicuramente somiglianze con Hunger Games, ma ancora di più con 1984, a cui l'autrice ha ammesso di essersi ispirata. No, state tranquilli: anche questo finale lascia con l'amaro in bocca ma, di tutto ciò che ho letto finora, niente mi ha ucciso dentro come il finale di 1984, quindi non temete.
Come avrete capito, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, è comunque una saga che mi ha rapito: ho finito di leggerla venerdì mattina e sono due giorni che sono presa dall'angoscia. Per fortuna non mi viene più da piangere.
Va bene, my little pagemasters: spero che la mia prima recensione vi sia servita per prendere una decisione in merito alla lettura di questa saga. L'unico consiglio che posso darvi, se decidete di leggerla, è di non lasciarvi scoraggiare dal primo libro che non è eccezionale, ma di proseguire e arrivare fino alla fine. Vi lascerà certamente a bocca aperta e odierete tutto il mondo insieme a me, una volta voltata l'ultima pagina.

Capisci di aver letto un buon libro quando giri l'ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico. 

Io forse sono un po' emotiva, ma mi sento prorpio così :)


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